La dieta tisanoreica è stata brevettata dalla famiglia Mech, nota per essere una delle più antiche famiglie di erboristeria in Italia. Questo regime alimentare sta riscuotendo molto successo tra i vip Italiani e di oltre oceano; di seguito vedremo i principi cardini e le considerazioni.
Cosa è la dieta tisanoreica?
La dieta tisanoreica è stata ideata dal fito terapeuta Gianluca Mech, titolare della omonima azienda di erboristeria, che ha voluto unire l’uso quotidiano di estratti di erbe officinali ottenuti tramite la tecnica della decottopia ad una regime ipo glucidico, ovvero povero di carboidrati.
La decottopia è una metodica molto antica, una vera e propria tradizione della famiglia Mech, che prevede l’estrazione e il mantenimento dei principi nutritivi contenuti nelle piante sotto forma liquida senza utilizzo di alcool o conservanti chimici.
Questa dieta oltre ad essere ipoglucidica prevede il giusto apporto di proteine come raccomandata dai migliori medici nutrizionisti. L’ideatore definisce la sua dieta con
l’aggettivo ” fitochetogenica ” perchè la chetosi, ossia l’ utilizzo dei grassi come fonte energetica, indotta dalla dieta si accompagna all’assunzione di estratti erboristici che aiutano il corpo umano a depurarsi dalle tossine. Tale regime alimentare si basa su due principi: il primo consiste nell’affermazione che il metabolismo delle proteine richiede più di energia rispetto ai lipidi mentre il secondo principio sottolinea l’assenza di carboidrati nella dieta.
Come funziona la dieta tisanoreica?
La durata della dieta dipende dalla quantità di massa grassa che si vuole eliminare. Questo regime alimentare è composto da 3 fasi interposte ad un breve periodo di alcuni giorni in cui vi è una fase di detossificazione.
- Fase iniziale o intensiva: in questa fase si deve indurre la chetosi; la sua durata è di circa 3 settimane. La regola generale è questa: occorre una settimana per perdere 4 chili mentre in 2 settimane si possono perdere fino ad 8 kg. Ogni giorno si devono assumere 3 porzioni di frutta e verdura ed una sola porzione di carne rossa o bianca, pesce o uova. Durante la giornata, sono concesse 4 pietanze tisanoreiche costituite da integratori alimentari di natura proteica o tisane a base di erbe; inoltre all’interno di queste pietanze definite con l’acronimo PAT è presente una sostanza detta Attivatore Tisanoreico che promuove il catabolismo, stimola la secrezione acida dello stomaco e la bile epatica, responsabili entrambe della digestione dei principi nutritivi alimentari. Queste pietanze tisanoreiche consistono in un miscela di erbe, vitamine e sali minerali che vanno sciolti in acqua e poi cotte come richiesto dalla ricetta che è presente sulla confezione.
- Fase secondaria o di stabilizzazione: in questo periodo di 3 settimane, è prevista l’introduzione di carboidrati a basso contenuto di zuccheri come la pasta e il pane e la riduzione delle pietanze tisanoreiche a 2 al giorno. Da evitare sono quindi i carboidrati ad alto contenuto glicemico come dolciumi, alcool, e frutta.
- Fase terziaria o di mantenimento: in questo periodo si è raggiunto il proprio peso forma che bisogna mantenere in modo costante; si devono calcolare le calorie giornaliere necessarie per l’intero giorno ed evitare di assumere cibo eccedente. Anche in questa fase, le pietanze tisanoreiche possono aiutare a placare il senso di fame e depurare il corpo.
Durante la fase intensiva, la dieta prevede l’abolizione completa dei glucidi, ovvero i carboidrati, la limitazione di carne e pesce mentre sono sempre preferiti i prodotti tisanoreici.
Terminata la fase intensiva, si passa alla fase di mantenimento del peso: le pietanze tisanoreiche vengono ridotte a due al giorno ed è possibile iniziare la reintroduzione di carboidrati complessi come il pane e la pasta; si devono però evitare i frutti molto dolci come l’ uva, le banane e mele.
Esempio di una giornata sotto il regime tisanoreico
Al primo mattino, la colazione prevede una tazzina di caffè con un cucchiaino di dolcificante e una pietanza tisanoreica. Non sono previsti spuntini in mattinata, ma a pranzo si deve mangiare una porzione di verdura ( cruda o lessa ) accompagnata da un’altra pietanza tisanoreica. Nel primo pomeriggio è concesso una tazza di tè sempre con un cucchiaino di dolcificante aspartame e in abbinamento, una pietanza tisanoreica. Infine per la cena, un piatto di carne bianca con un contorno di verdura e una pietanza tisanoreica. Le verdure concesse sono: gli asparagi, le bietole, i broccoli, i carciofi, la cicoria, il cavolfiore, i cetrioli, i funghi, i germogli di soia , l’ indivia, l’ insalata, le melanzane, il radicchio, i ravanelli,la rucola, il sedano, gli spinaci, la verza e le zucchine. Per il pesce si può optare per il tonno, il merluzzo, lo sgombro, la sogliola, la cernia, la spigola, il calamaro, la seppia e il salmone mentre per la carne: il pollo, il tacchino, il coniglio, il vitello e il manzo.
Considerazioni e conclusioni sulla dieta
Anche la dieta tisanoreica come gli altri regimi alimentari presentano luci ed ombre: in questo caso la completa eliminazione di carboidrati e la conseguente chetosi è dannosa per gli organi che sono carboidrati-dipendenti come il fegato e il sistema nervoso centrale. Vi possono essere effetti collaterali come apatia, nervosismo, malessere ed emicrania; infatti i chetoni che si formano per appunto durante il processo di chetosi comportano sia la riduzione del senso di fame sia la sofferenza del cervello e dei reni. Questa dieta vìola le linee guida indicate dalla dieta mediterranea che vede alla base dell’alimentazione, l’introduzione di pane e pasta. La dieta tisanoreica, al contrario delle altre è anche abbastanza dispendiosa, perché solo alcune erboristerie sono autorizzate per la vendita delle pietanze tisanoreiche. Unico vantaggio è quello di perdere peso in tempi brevi ma a danno dell’intero corpo umano e con il rischio di essere maggiormente esposto a patologie e infezioni, di riprendere con facilità i kg persi e probabilmente anche altri in più rispetto a prima come un effetto yo-yo. Come sempre è bene consultare il proprio medico di famiglia perché questa dieta è sconsigliata per coloro che soffrono di diabete mellito, patologie come l’insufficienza renale, malattie del fegato, persone in sotto peso, donne in stato di gravidanza, persone con problemi di ipertensione arteriosa e disordini metabolici. Per intraprendere la dieta tisanoreica, il paziente deve aver ricevuto l’autorizzazione da parte del medico curante o da parte di un medico che presta servizio in un qualsiasi centro tisanoreico presente in Italia.
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